giovedì 27 gennaio 2011

LA MERENDA DI NONNA ADALGISA

Ovvero quando la pasta di pane si reinventa e diventa un dolce ghiotto, per grandi e piccini.



So di essere latitante da qualche tempo, e chiedo scusa… ma sto per tornare alla carica con tantissime novità! Un nuovo lavoro per me, quello per cui sto correndo dietro alla mia laurea, che mi riempie il cuore di gioia: l’educatrice di asilo nido.

Inoltre sono nell’aria delle collaborazioni che permetteranno a voi e a me di conoscere ricette e strumenti nuovi. Ma di questo parleremo tra qualche giorno……Torniamo a noi!
Questa è in realtà è una libera interpretazione della mia nonna di quelle che sono le pizze fritte napoletane, ripiene di salsa di pomodoro, provola e basilico.

Questa è la merenda semplice che mia nonna paterna, Adalgisa, preparava per i suoi 3 figli: le pizze fritte. Non posso dire di averla conosciuta, perché è venuta a mancare quando ero ancora piccola, però i pochi sfumati ricordi che ho di lei sono quelli di una vecchina con lo scialle di lana sulle spalle, i grandi occhiali beige, e i capelli raccolti in uno chignon.

Papà mi racconta che quando si facevano, in casa era festa: l’odore del lievito, la coperta messa sul recipiente per tenere la pasta al calduccio… e la gara per accaparrarsi la prima, calda, croccante e zuccherina.



Ingredienti:

Pasta di pane (quella per la pizza)
Olio per friggere
Zucchero q.b


Si prendono delle palline di pasta di pane, e si formano con le mani dei dischi, evitando che si formino dei buchi. Quando l’olio sarà in temperatura si mettono a friggere, tutte insieme o una per volta, facendole dorare da entrambi i lati.

Si tirano su con una forchetta e si mettono a scolare, una per una, tra due fogli di carta assorbente, o carta paglia.

Si cospargono di zucchero semolato e si mangiano tiepide.

venerdì 14 gennaio 2011

IL PROFUMO DELLA CALABRIA IN INVERNO: TORTA ALL’ARANCIA CON SCIROPPO DI CARAMELLO AROMATIZZATO

Il sud Italia è senz’altro caratterizzato da dei tratti distintivi netti e forti, tradizioni forti, e sapori altrettanto forti.

Vi ho già parlato della mia nonna materna, nonna Fedora, ma credo di non avervi mai raccontato delle sue origini. Nacque a Paola, in Calabria e successivamente si trasferì, non so se prima o dopo aver incontrato mio nonno Valentino, a l’Aquila, precisamente in un paesino di poche anime: Barete.

Da quando ho saputo, da piccola, che ero infondo, per ¼ calabrese, ho provato un inspiegabile attrazione per questa terra meridionale dal cuore “piccante”.

Mia madre credo abbia ereditato da mia nonna l’amore per i peperoncini calabresi, PICCANTISSSSSSSSIMI. Li compra al mercato, freschi, a mazzi, e li semina per tutta la cucina a seccare; se hai ancora le papille gustative dopo aver mangiato una pietanza preparata con detto peperoncino, puoi ritenerti decisamente fortunato! XD

Da qualche tempo mamma ha scovato al mercato un banco di ortofrutta che vende prodotti buonissimi, CALABRESI ovviamente!!! Arance così buone non ne mangiavo da anni. Profumate, succose, dai colori straordinari!

Non potevo farmi sfuggire l’occasione e ho provato la versione all’arancia della torta al limone di LUSI - che più volte vi ho proposto, variamente aromatizzata - consigliatami dalla mia amica LAle.




Vi ripropongo le dosi di questa meravigliosa base, ideale per ogni abbinamento:

250 gr di farina
230 gr di zucchero (l’ho diminuito leggermente rispetto alla dose originale)
3 uova
50 gr. di acqua
130 gr. di olio di semi di mais
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
buccia e succo di 2 arance


Mescolare tutti gli ingredienti, senza montare niente, semplicemente mettendo tutto insieme in una ciotola, chiaramente prima i liquidi e poi i solidi, vedrete che verrà un impasto un pò liquido. Versare in una tortiera imburrata e infarinata da 26 di diametro, e infornate a 180° per 35/ 40 min. Fate sempre prova stecchino prima di sfornare.

Prepariamo a questo punto il caramello:

110 gr di zucchero
50 gr di acqua

Si lascia sobbollire a fuoco basso senza MAI toccarlo, fino a fargli raggiungere un colore ambrato. Spegnere e togliere dal fuoco. Fuori fuoco dopo qualche minuto, aggiungere, un cucchiaio alla volta, il succo di poco più di mezza arancia spremuta. Attenzione agli schizzi, perché il caramello sarà caldo e il succo freddo.. Dovete raggiungere una consistenza fluida, ma non liquida.

Fate raffreddare, e versate sopra la torta.

giovedì 13 gennaio 2011

TORTA PATTY

In realtà questa torta risale all'inizio di Dicembre, ma una serie di imprevisti, incluso un esame improvviso, l'hanno lasciata nel dimenticatoio... :-P


E' la torta preparata in occasione del compleanno della mamma del mio fidanzato e portata a pranzo a casa sua l'8 Dicembre.
All'interno abbiamo la Torta al limone della mia amica di dolcina LUSI nella versione al caffè, che ho usato per questo plum cake al caffè , e come farcia ho utilizzato la mitica crema bianca senza uova di Chiara arricchita di gocce di cioccolato fondente.

La copertura è in cioccolato plastico e royal icing. Per il cioccolato plastico ho usato questa ricetta di Carla, altra amica di dolcinia:

100 g cioccolato fondente

2 cucchiai di miele
1 cucchiaio di acqua
zucchero a velo

Si fonde il cioccolato a bagnomaria, una volta tolto dal fuoco aggiungere un cucchiaio di acqua, il miele. Si mescola e si trasferisce in una terrina, e si inizia ad aggiungere lo zucchero a velo: la quantità di zucchero a velo dipende secondo me dal tipo di cioccolato...ce ne sono di più o meno burrosi....

Il cioccolato  plastico è molto facile da preparare , e si presta molto bene alle decorazioni, è veramente elastico e rispetto alla pdz lo si reimpasta facilmente; basta fare attenzione nel momento in cui si deve usare per le coperture di torte, perchè tende a indurire facilmente, specie nelle giornate fredde in inverno, quindi, stendere e usare subito....


Ha un sapore buonissimo, meno dolce della pdz e gradevolissimo.

lunedì 10 gennaio 2011

DI NECESSITA' VIRTU': LA FROLLA ALL'OLIO

Di necessita si fa sempre virtù, e quindi, in assenza totale di burro in casa, ma con la voglia di mettere le mani in pasta ho provato questa ricetta del blog "Il dolce mondo di Sara"



Gli ingredienti per una crostata di 26 cm di diametro sono:

200 gr di farina 00
100 gr di zucchero
60 ml di olio (io ho usato olio evo delicato)
1 uovo
1 cucchiaino di lievito per dolci
una bustina di vanillina o la buccia grattugiata di un limone

Io ho fatto doppia dose.

Si predispone in una ciotola o sul piano di lavoro la farina a fontana, si unisce il lievito, lo zucchero, l'olio, l'uovo e la scorza di limone o la vanillina, e si impasta.
Si fa riposare l'impasto avvolto nella pellicola per 1/2 ora in frigo.

Quindi si procede come la frolla classica. Cottura a 180° per 25 minuti circa.


Io l'ho usata per fare una crostata di more..

Posso dirvi intanto che ho notato, stendendo la pasta, che è molto più elastica rispetto alla frolla con il burro.
La frolla all'olio ha un gusto buonissimo. Vi dirò che forse forse mi piace anche di più di quella classica al burro! L'olio d'oliva non si sente per niente.. la pasta è croccante, friabile e gustosa... un matrimonio di gusto con la marmellata fatta in casa

Domenica la proverò per farne delle crostatine con crema e frutta... restate sintonizzati!

venerdì 7 gennaio 2011

LA CASETTA DEGLI OMINI


Un regalo ideale per la befana, che io ho pensato di donare alla mia dolce metà, golosone com'è.. Ma che si presta a essere preparata da mamme e bambini insieme perchè è molto divertente da fare

La ricetta per il biscotto è quella postata qui un anno fapresa dal blog La collina delle fate, della bravissima Nightfairy.
Mi sono preparata in anticipo i modelli per i lati, il tetto e il fronte/retro della casetta. In mio aiuto è venuto questo esauriente pdf, del sito kingarthurflour.com. Non ho fatto altro che convertire i pollici in cm, riportarli con diligenza su dei fogli A2, ritagliare, poggiare sull'impasto steso e infornare. Una volta cotti, li ho rifilati con il coltello in modo da rendere tutti i lati perfettamente dritti.

Ho incollato prima i lati e il fronte/retro, e dopo aver fatto asciugare il tutto ho messo il tetto.... Ho decorato con zucchero, smarties, e carbone dolce.

Ho decorato e incollato i vari pezzi con la royal icing di Paoletta:

280 g di zucchero a velo

20 g di albume
20 g di succo di limone

Setacciate lo zucchero a velo in una ciotola.

Unite l'albume e il succo di limone,quindi lavorate la massa con lo sbattitore elettrico fino ad ottenere un composto sostenuto e spumoso.

Ho riempito la sac a poche armata di punta n°4 e ho iniziato a incollare tra di loro i pezzi..
 
L'albero e il pupazzo di neve sono fatti in pdz, con ricetta di Chiara, e aggiunta di LUSI di 20 gr di burro.


Per il carbone dolce ho seguito una ricetta di Giallozafferano:

Per la glassa:

100 g di zucchero a velo, 1 cucchiaio di albume, 5-6 gocce di succo di limone, 1 cucchiaio di alcool per dolci, colorante alimentare.

Per lo sciroppo:

200 g di zucchero semolato, 200 g d'acqua,

Si mette a preparare lo sciroppo, mettendo acqua e zucchero in una pentola alta, a fuoco medio.

Nel frattempo si prepara la glassa mescolando i liquidi (alcol e acqua con l'albume) allo zucchero a velo, e eventualmente il colorante alimentare scelto (io l'ho omesso perchè mi serviva bianco)

Preparare uno stampo per plumcake appena spennellato con dell'olio, e tenerlo da parte.

Appena lo sciroppo, sui bordi, comincia ad imbiondire, togliere dal fuoco, aggiungere 2 cucchiaiate della glassa colorata (la mia era bianca perchè non ho usato colorante) e mescolare velocemente con una frusta, mentre il tutto si gonfia.

Quando le bolle cominciano a sgonfiarsi, versare la schiuma nello stampo e lasciar raffreddare prima di toccarlo.

Una volta ben freddo, rovesciarlo su un piatto e romperlo in pezzi e spargerlo come ho fatto io intorno alla casina per ricordare la neve

domenica 2 gennaio 2011

IN LOVE WITH: PREPARATO PER CIOCCOLATA IN TAZZA


Trovai questa ricetta sul blog "Anice e Cannella" circa un anno, forse un anno e mezzo fa e da allora fu amore. Proposi subito la ricetta alla mia dolce metà che finalmente gioì per una cioccolata calda in tazza che sapeva di cioccolato e che era fatta con cioccolato, ma soprattutto per la consistenza densa e avvolgente.
Quante volte abbiamo visto lo spot di un famoso preparato per cioccolata calda in tazza, quella piena di amici riuniti in casa mentre fuori diluvia, dove arriva il tipo con il pentolino rosso in mano, con quella cioccolata densa come budino, e quante volte preparandolo siamo rimasti delusi davanti a quel pentolino colmo di latte al cacao? A me personalmente è capitato tantissime volte!
Sono talmente entusiasta di questa ricetta, che l'ho preparata in vasetti e regalata alle amiche in occasione del Natale, e ve la propongo.
Ingredienti per 400 gr di preparato:

180 gr di cioccolato fondente dal 55% al 65%
12 cucchiai di cacao amaro in polvere
4 cucchiai di zucchero di canna
8 cucchiai di zucchero semolato
12 cucchiaini rasi di fecola di patate


Polverizzare nel mixer con le lame il cioccolato fondente facendo attenzione a mixare a intermittenza altrimenti il cioccolato si scioglie.
Metterlo in un barattolo a chiusura ermetica insieme a tutti gli altri ingredienti e mescolare bene.
Conservare in un luogo fresco e asciutto.

Per la preparazione della cioccolata calda:

Per ogni tazza mettere in un pentolino 3 cucchiai del preparato e sciogliere 150 ml di latte versandolo poco alla volta e mescolando bene con un cucchiaio per sciogliere bene la polvere, e facendo attenzione a non fare grumi.

Quando il latte è tutto nel pentolino, mettere a fuoco basso, mescolando sempre, e attendere il bollore. Lasciare addensare e farsi avvolgere da questa cioccolata calda densa e vellutata, magari mentre si scorrono le pagine del proprio blog preferito.. :-)


sabato 1 gennaio 2011

INIZIO L'ANNO CON UN CAVALLO DI BATTAGLIA: LA PIZZA

"Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'
e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.
Da quando sei partito c'è una grossa novità,
l'anno vecchio è finito ormai
ma qualcosa ancora qui non va.

Si esce poco la sera compreso quando è festa
e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra,
e si sta senza parlare per intere settimane,
e a quelli che hanno niente da dire
del tempo ne rimane.

Ma la televisione ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e tutti quanti stiamo già aspettando
sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno,
ogni Cristo scenderà dalla croce
anche gli uccelli faranno ritorno.

Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno,
anche i muti potranno parlare
mentre i sordi già lo fanno.

E si farà l'amore ognuno come gli va,
anche i preti potranno sposarsi
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi qualcuno sparirà,
saranno forse i troppo furbi
e i cretini di ogni età.

Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento
di essere qui in questo momento,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi caro amico cosa si deve inventare
per poterci ridere sopra,
per continuare a sperare.

E se quest'anno poi passasse in un istante,
vedi amico mio
come diventa importante

che in questo istante ci sia anch'io.

L'anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa la novità"


Un piatto con cui, si potrebbe dire, ho conquistato la mia dolce metà, patito di pizza. Glielo feci una sera, dopo qualche mese che stavamo insieme, e dopo altrettanti pochi mesi che vivevo a l'Aquila. Da allora, almeno 2 volte al mese, mi chiede di preparargliela. E io, di buon grado, mi metto sotto a impastare.



La mia ricetta è:
500 gr di farina
1 cubetto di lievito di birra
2 bicchieri di latte tiepido
2 bicchieri di acqua tiepida
2 cucchiaini di zucchero semolato
olio evo qb

Si forma la fontana sul piano di lavoro, o in una ciotola, si uniscono i liquidi e si scioglie al loro interno il lievito, unendo anche lo zucchero al centro della fontana. A questo punto si uniscono i liquidi alla farina e si inizia a impastare, sciogliendo bene la farina, e stando attenti a non formare grumi. Si lavora l'impasto fino a formare una palla elastica che non deve risultare appiccicosa.

A questo punto si unge la palla di impasto con l'olio d'oliva e si deposita in una ciotola pulita e unta anch'essa con l'olio evo. Si pratica un taglio a croce sulla superficie dell'impasto e si copre la ciotola con un canovaccio pulito, ripondola a lievitare in un luogo caldo e lontano dalle correnti d'aria.

Il nostro impasto dovrà lievitare fino al raddoppio, ma più a lungo lievita e più sapore acquista.

Preriscaldiamo il forno a 200°. Stenderemo poi l'impasto direttamente nelle teglie unte con olio evo. Preleviamo un pezzo di impasto e lo stendiamo dal centro verso l'esterno, con le mani, nella teglia fino a coprirne tutta la superficie. Dalla quantità di impasto che stenderemo nella teglia, dipendenderà lo spessore della nostra pizza. Con pezzetti piccoli, avremo una pizza sottile e croccante, con pezzi più grandi una pizza più alta e soffice.

Possiamo farcire la pizza a piacimento. Io sono andata sul classico stavolta: margherita!


Ho condito le pizze con passata di pomodoro, olio, sale e origano q.b. quindi ho infornato. La mozzarella fatta a pezzetti preferisco aggiungerla a cottura quasi ultimata, così rimane bella filante e non cuoce troppo. La pizza, a mio avviso, è pronta quando è dorata e croccante sotto, e me ne accorgo sollevandola dalla teglia con l'aiuto di una forchetta. A quel punto cospargo la superficie con la mozzarella e inforno per qualche altro minuto, finchè è sciolta.

Si sforna, si taglia e si serve fumante e profumata ai commensali affamati!


Colgo l'occasione di questo primo giorno del 2011 per augurare a tutti coloro che mi seguono, amici vicini e lontani e alle mie dolcine  uno splendido anno nuovo, ricco di amore, salute e gioia.









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